Fiorenzo Blessano

 

Oggi, domenica 4 febbraio 2024 a 71 anni  anche Fiorenzo Blessano è purtroppo uscito dal campo…              Per lui tutto iniziò giocando a calcio e passando solo successivamente al rugby. Nel 1970, iniziò a giocare con la Metalcrom di Treviso nel settore giovanile e, convocato a rappresentare il Veneto, vinse assieme ai suoi compagni il Torneo delle Regioni.  Nel 1971 venne riconfermato e vinse di nuovo, mentre nel 1972 venne chiamato a giocare in Nazionale giovanile, divenendone titolare. Segnò la sua prima meta nel massimo campionato di serie A di rugby, nel suo debutto vincente contro la squadra dell’ Amatori Catania.  Nel 1973 venne chiamato in Marina per svolgere il servizio di leva, ma riuscì ad entrare come volontario alla Polizia trasferendosi così alle Fiamme Oro di Padova dove divenne titolare fisso di quella gloriosa squadra . Nel 1974 passò al Petrarca vincendo lo scudetto. Risale al 1975 l’esordio in Nazionale nella partita Italia – Francia B, in seguito alla quale divenne titolare fisso nella Squadra Nazionale.  Azzurro n. 309, indossò la maglia della Italia in 21 occasioni tra il 1975 e il 1979, concludendo la propria carriera internazionale a Bucarest contro la Romania, con quattro mete all’attivo.  Memorabile fu la sua presenza nella storica partita nell’ ottobre del 1977 al campo Appiani di Padova contro i mitici  All Blacks che per la prima volta affrontavano una Rappresentativa Italiana. Nel 1978 dopo il suo rientrò a Treviso indossando la maglia della Metalcrom di nuovo vinse lo scudetto. Nel 1979, terminò la sua presenza internazionale a causa di un infortunio al volto durante la partita Italia – Argentina. Nel 1983 divenne nuovamente  Campione d’Italia nello schieramento della Benetton Treviso. Non va inoltre dimenticato che fu uno dei protagonisti del magico indimenticabile ciclo dei “Dogi”  e capitano degli Azzurri di Villepreux.     A fine carriera allenò per quattro anni la nazionale femminile di rugby, con enormi soddisfazioni. Fu grande il suo impegno locale anche per la Pedemontana Rugby di Asolo, oggi diventata Asolo Rugby ASD. Per raccontare una persona come Fiorenzo Blessano però non si possono ricordare soltanto i risultati sportivi, perché molto forte è il ricordo profondo che lascia nei famigliari, negli amici e persino in chi ha potuto conoscerlo anche una volta sola. Egli infatti è stato un uomo che senza mai cercare la gloria, trovava la felicità nelle cose semplici e che tanti descrivono come estremamente generoso e disponibile. Virtù rare, che fu capace trasmettere anche ai nipoti, Matteo di 25 anni (anche lui impegnato nel rugby) e Martina di 24. Va ricordato che Fiorenzo, nato a Montebelluna, ma residente a Casella d’Asolo, fu per una vita il cassiere della filiale di una nota banca di Maser e seppure in diverse occasioni avesse avuto l’opportunità di diventare vicedirettore o comunque di fare carriera all’interno del mondo bancario aveva sempre voluto rimanere a quello sportello ad aiutare le persone che ne avessero bisogno ed a spiegare ai molti anziani che avevano fiducia in lui come destreggiarsi tra pensioni e conti correnti….  “Si sentiva di esser già stato fortunato per aver ricevuto la gloria per la sua fruttuosa carriera sportiva e quel lavoro gli bastava e voleva farlo con correttezza e generosità” spiega chi lo amava, in famiglia. Impegnarsi nel suo lavoro, però, non gli bastava e così divenne volontario della Croce Verde di Montebelluna, dove guidava le ambulanze e della Protezione civile di Asolo della quale era uno dei membri più attivi. Dopo il pensionamento, Fiorenzo, detto Bless” dagli amici, si era comprato – dopo una vita che la desiderava – la prima vespa, poi una seconda e anche una terza, entrando a far parte del Vespa Club locale.  Si era poi regalato anche un camper, che aveva usato spesso, senza rinunciare anche a viaggi in Giappone e in Argentina, in Galles e in Olanda, in Inghilterra e in Messico, sempre portando con sé il suo spiccato senso dell’umorismo e la sua predilezione per il buon cibo. Anche andare a funghi, specie con gli amici nel Feltrino, era come un sogno per lui anche se appena tornava non perdeva l’occasione per regalarli tutti… Grande è stato anche il suo affetto per Drop, un volpino bianco di dieci anni che era diventato la sua ombra e che lui amava come un figlio. Lo piangono oggi  l’amatissima Antonella, il figlio Marco con Sabrina, i nipoti Matteo  e Martina  i fratelli Sergio, Rosanna e Paola, e con loro un’intera comunità.

Ciao Fiorenzo che la terra ti sia lieve.

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