Nelson Babrow

Il giorno 23 febbraio Nelson Babrow, fortissimo giocatore sudafricano protagonista dei primi scudetti del Petrarca Rugby negli anni ‘70 ha passato la palla per l’ ultima volta . Ora riposa al Cimitero Internazionale de Il Cairo in Egitto.     Nato a Città del Capo il 7 marzo del 1949 era figlio di  Louis Babrow  ex giocatore degli Springbok degli anni trenta.  Dopo gli studi in patria e i debutti in nazionale scolastica, entrò nel Western Province dove non tardò a mettersi in luce come giocatore di talento.      Nel 1972, in considerazione dei boicottaggi che il Sudafrica stava iniziando a subire a causa della sua politica razzialmente segregazionista decise di lasciare il suo Paese per avere la possibilità di giocare a livello internazionale giungendo così al Petrarca.  Oltre ad essere tra i principali  artefici della conquista di tre scudetti petrarchini,  fu uno dei protagonisti nella mitica partita XV del Presidente – All Blacks che nell’ ottobre del 1977 si disputò allo stadio Appiani di Padova e nella quale i nostri giocatori misero in seria difficoltà gli avversari neozelandesi. Uomo dalla personalità estroversa, e giocatore di grande talento, fu uno spirito libero che ha lasciato un ricordo indelebile in quanti lo hanno conosciuto, e che alcuni tra i suoi vecchi compagni di squadra ricordano così:

 

Con Nelson ho condiviso tanti momenti indimenticabili  e tante trasferte fatte  assieme, mi piace particolarmente ricordarlo con alcuni frammenti e immagini di eventi significativi vissuti assieme sia con il Petrarca che con il  XV DEL PRESIDENTE,

R.I.P. Nelson.
Franco Baraldi

 

3

 

Ciao Nelson io ho avuto l’ onore ed il piacere di giocare con te ma anche contro di te e devo dire che in campo eri veramente imbattibile! Il ricordo più bello che ho si riferisce alla storica partita che abbiamo giocato al campo Appiani di Padova dove per la prima volta in assoluto una rappresentativa italiana affrontava i mitici All Blacks. Con te all’ apertura e Guy Pardies mediano di mischia e’ stato quasi facile opporsi ai Neozelandesi visto che era tutto più semplice ed ogni risultato sembrava essere alla nostra portata con una simile coppia di mediani, entrambi maestri ed affidabili in campo quanto istrionici personaggi fuori da esso… Mi spiace molto l’ esserci persi di vista dopo quei meravigliosi momenti, ma spero che ora da lassù tu ci guardi e che magari tu ci possa (come facevi nelle partite più dure) dare una mano ad uscire da questi giorni così difficili 😞. Riposa in pace amico mio.

Pietro Monfeli

 

1

 

Un bel personaggio, molto spesso “sopra le righe “… Ha giocato anche con i Petrarchi in un torneo a Treviso. Ricordo che si presentò senza l’ abbigliamento da gioco, come fosse un turista qualsiasi…  Fu immediatamente equipaggiato di tutto dalle scarpe in su e naturalmente in campo su distinse ancora per il suo genio rugbistico.

Alessandro Bazzan

 

 

4

 

Era verso la fine di novembre e già da qualche tempo circolava la voce dell’ arrivo di un nuovo giocatore straniero per il Petrarca . Finalmente arriva il fatidico giorno. Noi giocatori all’ allenamento siamo tutti in attesa, elettrizzati ed impazienti di conoscere il nuovo compagno di squadra. Finalmente più o meno verso le due del pomeriggio direttamente dall’ aeroporto Nelson arriva al Tre Pini. L’ allenatore e factotum della società Memo Geremia lo accoglie sul campo sotto la tribuna per presentarlo alla squadra che si stava allenando. Appena Memo lo vede si rende conto che il “matto” è vestito da estate.  Allora senza farsi vedere da Nelson, dà a Paolino dei soldi dicendogli : “porteo in centro e compraghe un paeto’, ke seno’ questo el me more de freddo prima de cominssiare a zugare! ”                                      portalo in centro e compragli un cappotto, perchè altrimenti questo muore di freddo ancora prima di iniziare a giocare…)

però poi Memo,  pragmatico come sempre,   aggiunge:    ” domandaghe se el ga’ schei in scarsseea  ”         ( chiedigli se per caso ha qualche soldo in tasca…)
la domanda viene tradotta in inglese a Nelson che prontamente tira fuori dalla tasca un grosso pacco di banconote.
E Memo subito esclama: ” varda sto fioeo de t….., Paolino, dame indrio i me skei, che el paeto’ el seo compra coi skei sui ! “😛😛

( ma guarda questo mattacchione… Paolino ridammi i soldi che il cappotto se lo compra con i suoi! )

Piero Zanettin

 

2

 

Eravamo in trasferta a Frascati dove dovevamo affrontare la squadra di casa. Dopo esserci cambiati come al solito negli spogliatoi dello stadio “Mamilio”, che non era certo noto per il suo tappeto erboso visto che il suo fondo somigliava di più a quello di un cortile in terra battuta e ghiaia, uscimmo fuori.   Nelson era arrivato da poco e chiese a Franco Valier dove ci avrebbero portato a giocare visto che non gli passava neanche per l’anticamera del cervello che si potesse giocare sulla “ terra e sassi ” del Mamilio… Franco lo guardò e gli rispose sorridendo : “ SI GIOCA QUI “ .  Nelson non fece una piega e si adattò, anche se sicuramente in cuor suo sognava i verdi campi da gioco sudafricani…   Fu il primo straniero di grande valore ad approdare al Petrarca. Era l’anno del terzo scudetto . Io giocai poche partite in coppia con lui in mediana perché di lì a poco mi infortunai…In quelle poche partite giocate assieme però mi resi conto che era proprio un grande giocatore. Riusciva a dare nuova vita a tutto il reparto arretrato, già molto valido e con due scudetti al petto.

Onore al merito.

Angelo Sagramora

 

 

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