Francesco Venturini

Anche Francesco Venturini ci ha lasciati. Da sempre appassionato sostenitore del Petrarca e Amico dei Petrarchi è stato un  grande appassionato di rugby sin dai mitici anni’70,  quelli di Memo Geremia  dei cinque scudetti consecutivi,  e del XV della Colonna alla cui nascita aveva contribuito al fianco dell’ indimenticabile Gino.  Figura importante di grande mecenate che amava partecipare senza apparire e uomo di grande spessore morale con solidi principi etici, viene così ricordato da Carlo Sabattini ex giocatore del Petrarca dei primi anni ’70, già Presidente del Centro Sportivo Petrarca Impianti Rugby s.p.a.  ma soprattutto suo grande amico e socio in affari.

Con Francesco siamo amici da 55 anni e soci da 50.

Sarebbero 50 esatti il 14 aprile del prossimi anno, ma non ci potremo arrivare…

Assieme all’ amico Memo Geremia, che ci ha lasciati oltre 25 anni fa, abbiamo iniziato e continuato a condurre le nostre varie attività lavorative sempre nel massimo accordo e con la completa condivisione di ogni argomento e decisione operativa, discutendone a volte con grande vigore ma senza mai litigare. Due caratteri diversi come temperamento Francesco ed io, lui più volitivo ed estroverso, io più pacato e metodico ma con gli stessi identici e ben radicati princìpi di vita: serietà, onestà, correttezza e fiducia reciproca ed oserei dire anche una certa religiosità, prerogative che ci univano strettamente in un “unicum” impareggiabile.

Possiamo dire di aver trascorso maggior tempo nella nostra vita noi due assieme piuttosto che con le nostre mogli, senza per questo dubitare che il valore delle nostre famiglie fosse sempre assolutamente al primo posto.

Molti nostri amici dicevano che eravamo uniti come fratelli, ma Francesco diceva che lo eravamo molto di più, perche i fratelli non si scelgono mentre gli amici si…

Di Francesco voglio ricordare anche la grande, sconfinata e spassionata generosità non solo e naturalmente verso tutti i suoi famigliari che egli amava riunire ogni anno in un grande incontro conviviale, ma indifferentemente per chiunque necessitasse di sostegno. Tutto ciò mantenendo sempre, come nel suo tipico stile la massima discrezione e semplicità senza chiedere mai nulla in cambio. Il suo motto che spesso mi ripeteva era: ” C’è più soddisfazione nel poter dare che nel ricevere! “ e molte volte chi riceveva non sapeva nemmeno chi fosse il donatore…

Questa sua generosità si palesava non il solo dal punto di vista economico, ma anche da quello umano grazie al suo particolare dono di saper trasmettere calore ed affetto alle persone ed in particolare a quelle più anziane, alle quali si è a lungo dedicato, riunendole ed intrattenendole con quell’ impagabile spirito di comunione e fratellanza che gli era proprio.

Questo è il Francesco che ricorderò per sempre!

Ciao Francesco mancherai tantissimo a me ed a chi ti ha conosciuto!”

 

 

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